mercoledì 18 marzo 2009

Un'aliena a Palermo


Sapevo che sarebbe stata dura rimuovere le lattine, le cartacce, i tanti rifiuti che nei vasi soffocavano le rare e sofferenti piantine.
Ma ancora più difficile è stato sostenere lo sguardo stupefatto dei passanti e dei vicini di casa. “Ma a questa, chi glielo fa fare? Tanto domani saranno di nuovo piene di rifiuti. Il negoziante di fronte al quale erano sistemati i vasi mi apostrofa bruscamente: “Ma che fa lei qui?” Gli spiego che non mi piaceva la vista dei vasi sommersi dalla spazzatura e, poiché avevo piantine in esubero nel mio balcone, volevo ripulire e trapiantare. “Grazie” mi dice, ma con uno sguardo che esprimeva disappunto e imbarazzo.
Si perché a Palermo, in una via anonima di periferia, una signora che, con guantoni e paletta, desidera sistemare delle fioriere di terracotta, è un’aliena. E’ impensabile che ci si occupi di un territorio che non sia il balcone di casa.
Tra gli sguardi curiosi e increduli, c’era quello di un mio alunno. Frequenza irregolare, alunno “a rischio”. A lui ho detto semplicemente: “Sai, non mi piaceva che fossero così sporche, mi piacciono le piante, è più bello così”. Mi ha fissato un istante in silenzio. Poi è andato.
Ieri era il 23 maggio: non l’ho detto a nessuno ma in cuor mio dedicavo umilmente a Giovanni Falcone e alla sua scorta i fiori che ho piantato e il mio, piccolissimo e quasi insignificante, tentativo di controllo civico di una particella di territorio.

(La Repubblica, 24.05.08)

1 commento:

  1. Da una parte la tua attenzione nei riguardi dell'ambiente e non solo, dall'altra l'indifferenza e la maleducazione generale. Una guerra persa, direbbe qualcuno, ma non io: sono con te. Ho avuto la fortuna di imparare da piccolo il rispetto per l'ambiente e per le persone, non senza difficoltà: il contesto in cui mi trovavo (sud Italia, ma per gli sporcaccioni non esistono confini) dava anche a me l'impressione di essere un alieno.
    Ora vivo in una località turistica, le cui bellezze vengono regolarmente deturpate ogni anno, con l'arrivo della bella stagione, non solo da turisti italiani, ma spesso da stranieri con tanto di megayacht (mi chiedo come possano permetterselo), che trovandosi lontani da casa loro si sentono in diritto di comportarsi da porci. E non c'è da stupirsi se, quando tornano nel loro staterello, alla domanda «Come sono gli italiani?» rispondono «Sporchi e mafiosi».

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