lunedì 30 marzo 2009

Caro Alex,

                                               
Caro Alex,

forse tu capiresti perché non aziono il pulsante del semaforo pedonale e aspetto pazientemente, per attraversare la strada, che non ci siano automobili vicine. Quella che agli occhi di un passante può apparire una condotta civica poco adeguata, per me è motivata dal desiderio di non aumentare i livelli di anidride carbonica nell’aria con la fuoriuscita dei gas di scarico di quelle auto che, per qualche decina di secondi, si sarebbero dovute fermare per consentirmi di attraversare. (...)
    Ci manchi da tante estati. Oggi saresti più curvo, con i capelli grigi e qualche ruga in più.
Per te, comunque, essere giovane non era un dato anagrafico, ma una condizione dell’anima: avresti ancora il tuo sorriso “da coniglio intelligente e affettuoso” e "quell’aria ironica, buona, curiosa da eterno ragazzo, “quell’aria eternamente trafelata e provvisoria, i sandali francescani d’estate e il maglione norvegese d’inverno”, come ricordano i tuoi amici. (...)
 
La lettera è stata ripubblicata, nel giugno 2023, in: 
Maria D'Asaro, Una sedia nell'aldilà, Diogene Multimedia, Bologna, 2023

2 commenti:

  1. il tuo è più che amore, ogni tanto appaiono delle persone eccezionali che al momento non si riconoscono e l'assenza li rende più presenti di prima.

    lo dice bene Italo Calvino, quello che occorre fare:"cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non e’ inferno e farlo durare e dargli spazio"

    con questa tua lettera, quello che fai con Alex Langer è farlo durare e dargli spazio.

    (vorrei mettere la tua lettera nel mio blog, le prime righe, poi chi è curioso si affaccia qui, mi dai il permesso?) - ciao f.

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  2. @Franz: che bello, il tuo richiamo a Calvino ...
    In effetti, il mio desiderio con questa lettera (troppo lunga, lo riconosco) è di conservare Alex in vita, almeno dentro di noi.
    Puoi senz'altro inserire l'inizio della lettera nel tuo blog. Ciao.

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