A volte qualcuno mi rimprovera perché metto in ordine la stanza dell’oltre-cucciola 22enne. Oppure perché rispondo, sollecita, alle richieste serali – mi porti l’acqua? mi rimbocchi le coperte? mi accendi la lucina? - dell’ex-cucciolo 13enne e sorrido al fantasioso cazzeggio verbale dell’irrequieto grande-cucciolo 18enne.Non sa che c’è una vocina interna che me lo suggerisce. La sensazione che i grandi-cuccioli abbiano ancora il disgusto per quella pappina - insipida, inconsistente, insapore - con la quale sono stati svezzati, dopo lo scarso latte materno: la crema di riso. E più ancora la crema di mais e tapioca. Che ha lasciato in loro, insaziata, la voglia di cibo più appetitoso.Cucinare allettanti lasagne, rimboccare coperte, dispensare ascolto e sorrisi, far trionfare calzini puliti dal magma di notte e caos della stanza di I., mi pare cosa buona. Nutriente, opportuna. Sapendo che ormai sono altrove. Loro ovviamente. E anch’io… Capita però che escano dall’altrove e abbiano fame. E vogliano succo di arancia e cioccolata calda. E persino torte e timballi. Che prontamente cucino. Con sale e pepe e zucchero a velo, però. E con abbondanti sorrisi.
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